Il ritorno di Mauro Tuvo (Irion) al Data Management Summit Italy
Stiamo rivelando giorno dopo giorno tutti i professionisti che parteciperanno con le loro presentazioni all’evento più importante del Data Management. Per la prima volta un forum cerca di concentrarsi sul Data Management nella sua interezza, dalla governance, attraverso la sicurezza, il cloud, il machine learning, la virtualizzazione dei dati e molto altro.
Oggi vi presentiamo Mauro Tuvo che sará tra i protagonisti dell’edizione italiana del Data Management Summit che si svolgerá il 7 luglio a Roma. Mauro aveva giá partecipato all’edizione 2021 sempre coordinando una tavola rotonda sul Data Fabric e Infonomics. Visto l’auge del concetto “Data Mesh” torna questa volta a Roma per facilitare ancora una volta una onesta e aperta discussione tra i diversi vendor. Ci saranno infatti oltre a Irion anche Denodo, Tibco, Ibm, Oracle.
Parlaci un po’ di te e del tuo background professionale
Da circa trenta anni coltivo una passione per i dati e le informazioni, occupandomi nel corso del tempo di molte diverse prospettive: gestione fisica, modellazione concettuale e logica, analytics, data governance, data quality, misurazione dei processi data intensive, aspetti organizzativi, data literacy. Su questi argomenti ho scritto white paper,articoli su riviste specializzate e tre libri, ho tenuto lezioni a master e corsi post universitari, partecipo a convegni, organizzo workshop interaziendali.
Abbiamo la fortuna di averti con noi per facilitare la tavola rotonda: “Architettura dei dati: Data Mesh o Data Fabric?” argomento interessante…
Si, moltissimo, almeno per me. Ho scelto questa tavola rotonda anche perchè già il titolo è un po’ provocatorio. Questi due concetti sono veramente alternativi oppure condividono alcuni principi comuni? E ancora: sono possibili sinergie tra Data Fabric e Data Mesh? Per rispondere a queste domande credo che per prima cosa dovremo condividere i fondamentali di entrambi i paradigmi, sfrondarli delle visioni mitologiche tipiche degli hype del momento, capirne l’attuale stato di maturità e le prospettive. C’è ancora molto da dire e soprattutto da fare su questi due argomenti, solo confrontandoci su esperienze di applicazione in casi d’uso concreti riusciremo a inquadrare in modo completo e integrato questi paradigmi in un più generale contesto di un Modern Data Management efficace e sostenibile.
Sei autore di diversi articoli sull’argomento.. perché Data Fabric e Data Mesh sono così importanti?
A mio avviso lo sono per vari motivi. Innanzitutto entrambi riconoscono il valore dei metadati come fattore abilitante delle rispettive espressioni. In secondo luogo, come dicevo prima, rientrano in una visione complessiva di un modo nuovo di gestire il patrimonio informativo, visione che comprende altri paradigmi, ad esempio adaptive data governance e DataOps. L’obiettivo di questa visione è semplificare e automatizzare le data pipeline, anche attraverso modelli di implementazione, gestione e governo che garantiscono flessibilità velocità, affidabilità, nell’impiego dei dati per affrontare le sfide che oggi il business pone alle organizzazioni.
Pensi che le aziende abbiano la cultura giusta per gestire i dati in modo corretto?
In generale, senza focalizzarci sui casi virtuosi che comunque già ci sono, c’è ancora a mio avviso molto da fare per passare dalle dichiarazioni di intenti di una visione data driven alla sua reale concretizzazione. Alfabetizzazione, consapevolezza, definizione e pratica di un orientamento comune sono condizioni necessarie, ma spesso ancora non soddisfatte. Mi sembra però che finalmente molte aziende stiano comprendendo la necessità di investire nello sviluppo di una cultura del dato. Una dimostrazione concreta sono gli investimenti in iniziative ed interventi che stiamo riscontrando proprio in questo senso. Sono però processi lunghi, incidere sulla cultura di una organizzazione richiede tempo e un impegno consapevole e constante da parte del management.
Quali sono le sfide più importanti per i CIO, CDO, CTO per il 2023?
A mio avviso, limitandomi alle aree di mio maggiore interesse, penso che le figure che in azienda hanno maggiormente a che fare con le tecnologie abbiano il compito di capire e comunicare al proprio interno cosa possono rappresentare la trasformazione digitale e la transizione verso un modello data driven per il proprio business e tracciare una roadmap concreta e sostenibile. Una delle sfide maggiori è lo sviluppo di competenze in grado di partecipare alla realizzazione degli obiettivi di questa roadmap.
Fin dall’inizio hai sostenuto l’evento Perché?
Perché è gestito da un amico, che stimo molto umanamente e professionalmente. E perché ha un formato che tratta i temi di cui mi occupo da sempre in modo originale, partecipativo, concreto, per molti aspetti differente da altri eventi sugli stessi argomenti.
Perché non puoi perderti il Data Management Summit
Il DMS è un evento esclusivo per guidare la comunità di gestione dei dati nel panorama tecnologico, un forum di discussione aperto per condividere esperienze e casi d’uso. Un summit essenziale per CIO, CTO, CDO, BI Managers, Data Governance Officers, Data Scientists che implementano tecnologie emergenti per risolvere nuove sfide tecnologiche. L’evento si svolge in differenti edizioni ed in differenti paesi. L’edizione italiana si terrá il 7 luglio a Roma presso la sede di SMI, quella LATAM é per il 20 settembre (solo online) e quella spagnola come sempre il 20 ottobre presso l’universitá Nebrija di Madrid.
Per registrarsi occorre farlo sul sito. L’evento é limitato ai professionisti del settore del dato sia provenienti da aziende finali, sia da vendor e aziende di consulenza. Il processo di ammissione per l’evento di Roma è già in essere.
http://datamanagmentsummit.org