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Francesco Spagnoli di Irion tra i protagonisti del Data Management Summit Italy 

Stiamo rivelando giorno dopo giorno tutti i professionisti che parteciperanno con le loro presentazioni all’evento più importante del Data Management. Per la prima volta un forum cerca di concentrarsi sul Data Management nella sua interezza, dalla governance, attraverso la sicurezza, il cloud, il machine learning, la virtualizzazione dei dati e molto altro.  

Oggi vi presentiamo Francesco Spagnoli che sará tra i protagonisti dell’edizione italiana del Data Management Summit che si svolgerá il 7 luglio a Roma.  Francesco é stato il grande promotore dell’evento nella capitale, se il DMS é arrivato a Roma gran parte del merito é anche suo.

Parlaci un po’ di te e del tuo background professionale  

Mi ritengo una persona esperta, auto-motivata e di talento nel settore delle vendite con un profilo senior, in grado di ottenere risultati e di fornire valore ai clienti. Sono in grado di promuovere soluzioni software di alto valore in diversi settori e per clienti complessi. 

Ho avuto l’opportunità di guidare il ciclo di vendita del software in ruoli diversi e da 

diverse prospettive, ottenendo ottimi risultati nelle vendite dirette e indirette, con una profonda conoscenza delle delle discipline di gestione della pipeline. 

Mi piace essere un facilitatore del cambio e mi piace lavorare con gli altri, anche per motivarli per avere successo nella vendita di soluzioni e servizi. Il mio percorso professionale nelle inizia con Peregrine Systems nel 2002 ed è proseguito con HP Software, Microfocus, SAS e oggi ho la fortuna di essere nel team di Irion. 

Quali sono le vostre sfide, cosa vi piace fare con i dati? 

Perseguo l’obiettivo di creare valore dai dati. Quali sono le mie sfide nel lavorare con i dati delle aziende? Semplificare e ridurre i tempi di gestione della catena dei dati, semplificare la complessità IT orchestrando tutti i flussi dei dati e mitigare il rischio di errori legati al mancato controllo della qualità tecnica e “business” dei dati. In termini qualitativi: fornire un dato corretto, nei tempi stabiliti, per le persone che ne hanno bisogno, nel formato in cui è richiesto. Ed Irion fa tutto questo.  

Pensi che le aziende abbiano la cultura giusta per gestire i dati in modo corretto? 

La cultura necessaria per gestire i dati la ritengo già efficace in alcuni mercati “normati” dove non ci si può permettere di sbagliare, dove i controlli sulle filiere dei dati sono un mantra come il banking e l’insurance. Sto registrando progressi anche nell’Energy e attualmente nella Pubblica Amministrazione di cui mi sto occupando con una focalizzazione specifica. In generale il tema della gestione dei dati è ancora affrontato in larga misura con un approccio procedurale e con una frammentazione delle informazioni a corredo, dei famosi metadati che, laddove censiti e raccolti, rappresentano cataloghi e dizionari volti solo a rappresentare ontologie passive che il business non riesce a utilizzare in maniera efficace per governare i processi decisionali aziendali. Auspico un cambio di cultura forte che veda trasformare l’attuale paradigma di gestione del dato da procedurale a dichiarativo. C’è bisogno di una cultura e persone qualificate ma anche strumenti giusti per implementare in maniera efficace i controlli sui dati, per certificare la qualità dei dati e delle informazioni rispetto agli obiettivi che, per tramite dell’analisi, si vogliono raggiungere.  

Quali sono le sfide più importanti per i CIO, CDO, CTO per il 2023? 

Ci sono sfide peculiari per ogni mercato. Nel mondo della Pubblica Amministrazione la sfida più grande è rappresentata nell’adozione di quanto previsto dalle linee guida di AgID e nella Strategia Cloud Italia coordinata dal Dipartimento di Trasformazione Digitale. Premetto che figure di CDO ancora non esistono in questo segmento di mercato e ritengo che individuarle e istituirle rappresenti già un passaggio fondamentale per gestire al meglio queste sfide. Le linee guida AgID oggi offrono spunti per CIO e CTO per le sfide che li aspettano in termini di servizi e dati, le “Linee guida nazionali per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico” ne sono un esempio specifico. La Strategia Cloud Italia impone l’identificazione di servizi e dati strategici, critici e ordinari; prevede la redazione di un piano di migrazione che il Dipartimento di Trasformazione Digitale dovrà valutare; prevede la migrazione dei servizi e dati strategici sul Polo Strategico Nazionale. Queste sono sfide pianificate a cui si sommano le sfide quotidiane della gestione operativa delle filiere dei dati. Molte delle Pubbliche Amministrazioni hanno vissuto i limiti di un approccio Datawarehouse e si sono mosse su progetti di Data Lake oggi basati su Cloud Multi Modali che creano un lock-in. Un lock-in di fatto mascherato da un criterio di strategia generale legato a modelli di semplificazione di approvvigionamento e all’efficacia di interlocuzione con singole aziende multinazionali. Registro una sfida implicita per questi Enti: gestire e governare il dato per impedire che rappresenti domani un vincolo di agilità nel cambio di scelta, per ragioni di convenienza, di una tecnologia cloud. Per questo è fondamentale scegliere oggi una tecnologia che mitighi il grande rischio descritto qui e che non sia uno strumento di un cloud provider. Questa per me è la sfida che le Pubbliche Amministrazioni devono poter cogliere: l’adozione di una Governance 2.0 dei dati. 

Abbiamo la fortuna di averti nella tavola rotonda sulla adozione dell’open data nella pubblica amministrazione, argomento interessante… 

[15:17] Francesco Spagnoli

L’argomento degli Open Data è interessante perché permette alle Amministrazioni Pubbliche di collaborare tra loro aumentando il livello e la qualità dei servizi offerti, a noi cittadini di comprendere il sistema paese e al tessuto imprenditoriale come si possa fare meglio impresa, dove realmente serve e con una strategia più sostenibile. Allo stesso tempo oggi rilevo alcuni limiti sulla loro interoperabilità e mi piacerebbe capire nella tavola rotonda e dagli interlocutori come si possano affrontare e superare. Mi domando perché non si possa ripensare agli Open Data riferendo paradigmi più attuali come il #DataMesh

Fin dall’inizio hai sostenuto l’evento Perché? 

Credo nel confronto sul tema dei dati e di informazioni, credo nel networking di professionisti che operano sui dati per costruire nuove sinergie.  

Perché non puoi perderti il Data Management Summit 

Il DMS è un evento esclusivo per guidare la comunità di gestione dei dati nel panorama tecnologico, un forum di discussione aperto per condividere esperienze e casi d’uso. Un summit essenziale per CIO, CTO, CDO, BI Managers, Data Governance Officers, Data Scientists che implementano tecnologie emergenti per risolvere nuove sfide tecnologiche. L’evento si svolge in differenti edizioni ed in differenti paesi. L’edizione italiana si terrá il 7 luglio a Roma presso la sede di SMI, quella LATAM é per il 20 settembre (solo online) e quella spagnola come sempre il 20 ottobre presso l’universitá Nebrija di Madrid. 

Per registrarsi occorre farlo sul sito. 

http://datamanagementsummit.org

I posti sono limitati si accede solo su invito. Nel momento in cui ci si registra ci si candida come assistente, la conferma arriverá qualche giorno prima dell’evento. I posti all’evento fisico sono esauriti.