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Andrea Zinno di Denodo tra i protagonisti del Data Management Summit Italy

Stiamo rivelando giorno dopo giorno tutti i professionisti che parteciperanno con le loro presentazioni all’evento più importante del Data Management. Per la prima volta un forum cerca di concentrarsi sul Data Management nella sua interezza, dalla governance, attraverso la sicurezza, il cloud, il machine learning, la virtualizzazione dei dati e molto altro. 

Oggi vi presentiamo Andrea Zinno che sará tra i protagonisti dell’edizione italiana del Data Management Summit che si svolgerá il 7 luglio a Roma.

Parlaci un po’ di te e del tuo background professionale (usare la prima persona)

Statistico di formazione, ma prestato all’informatica da sempre, mi sono sempre occupato di dati, occupandomi di Knowledge Representation, Data Modeling e Data Integration, sempre convinto che la tecnologia è solo una delle dimensioni, peraltro secondaria rispetto a quella culturale e a quella organizzativa.

Sono convinto che un uso efficace dei dati parte prima di tutto dalla consapevolezza della loro esistenza, del loro significato e della loro origine, elementi che fanno emergere in modo prorompente l’importanza di rendere tale elementi facilmente indagabili, con la tecnologia che deve lavorare nell’ombra, quasi a celarsi, perché il Data Consumer è il guidatore dell’auto e non l’ingegnere che la progetta o il meccanico che la ripara e, come ogni guidatore, l’obiettivo è quello di rendergli il viaggio comodo e sicuro, potendo confidare che la tecnologia si faccia carico di tutto ciò che consenta un viaggio verso le mete e che lo faccia rendendone piacevole l’intero tragitto.

Sono un informatico, ma non solo, occupandomi anche di comunicazione non verbale ed essendo un appassionato di filosofia, il cui contributo ritengo assolutamente prezioso per tutto ciò che riguardi il “significato” e la possibilità di una sua condivisione.

Attualmente lavoro in Denodo, dove ho sia il ruolo di Sales Director per il Settore Pubblico, che quello di Data Evangelist, quest’ultimo fondamentale per condividere la visione che Denodo ha dei dati e della loro integrazione.

Quali sono le vostre sfide, cosa vi piace fare con i dati?

La sfida, che Denodo ha accettato sin dalla sua nascita, è quella di rendere agile l’uso dei dati, a maggior ragione in un mondo sempre più veloce, fluido e ricco di informazioni. 

È necessario prendere atto che non possiamo prevedere quali dati saranno utili in futuro, come saranno fatti, dove risiederanno e quale ne sarà l’uso che ne verrà fatto, per cui crediamo nella architetture logiche, che consentono di integrare i dati senza la necessità – l’obbligo – di replicarli o copiarli al solo fine di renderli accessibili a partire da un unico posto, altra caratteristica fondamentale e che consente di dare vita a quella consapevolezza che abiliti l’uso dell’intero patrimonio disponibile, che deve essere indagato nei suoi tratti essenziali, nel suo significato, e non nelle caratteristiche tecniche dei dati che lo compongono.

Insomma, ci piace lavorare con i dati affinché altri possano lavorarci ancora meglio, perché il valore non è una proprietà strutturale dei dati, ma qualcosa che emerge dal loro uso, esattamente come il valore dei mattoni, che non è nell’argilla che li compone, ma nell’edificio che contribuiscono a costruire.


Pensi che le aziende abbiano la cultura giusta per gestire i dati in modo corretto?

Credo che le aziende abbiamo compreso l’importanza di una Data Driven Transformation e degli impatti che questa può avere sul business. Allo stesso tempo, però, credo ci sia ancora da lavorare per rendere questa trasformazione attuabile, agendo principalmente sulla dimensione culturale e su quella organizzativa, perché la tecnologia è ormai matura e le difficoltà sono nel corretto uso che se deve fare, mai fine a sé stesso, ma sempre orientato a come i dati consentono di prendere decisioni ottimali e di farlo il più rapidamente possibile.

Questo fermento sui dati è testimoniato dalla velocità con la quale emergono nuovi modelli e nuovi paradigmi, siano essi tecnologici, organizzativi o culturali, segno di un sano entusiasmo, ma anche del fatto che, pur chiara la meta, si stia ancora cercando il modo migliore per raggiungerla.

Quali sono le sfide più importanti per i CIO, CDO, CTO per il 2023?

Essere il collante tra i dati e il loro uso, sostenendo la trasformazione, diffondendola e supportandola all’interno delle aziende, perché il cambiamento è profondo e deve essere governato, sia per non disperdere le energie, che sono sempre meno, che per assicurare il corretto governo delle informazioni.

Se oramai la Data Democracy è un concetto assodato e ben definito, altrettanto non lo sono, forse, le sue implicazioni e il rischio che la sua implementazione possa risultare parziale, o peggio ancora ambigua, è sempre dietro l’angolo e il ruolo dei CxO è allora quello di seguirne e garantirne la corretta diffusione, perché l’essenza della Democrazia non è solo la definizione dei diritti e dei doveri, ma anche fare in modo che tutti siano messi nelle condizioni di esercitare i primi e ottemperare ai secondi, nel modo più semplice possibile. Da questo punto di vista possiamo dire che una moderna Data Platform rappresenti l’insieme dei Decreti Attuativi che rendono operative le regole della Data Democracy.

Abbiamo la fortuna di averti nella tavola rotonda Architettura dei dati: Data Mesh o Data Fabric? Argomento interessante… di cosa ci parlerai? 

Di come la Data Integration è un viaggio e, similmente come si fa per ogni nuova avventura, questo deve essere ben pianificato, distinguendone tutti i ruoli e indirizzandoli in modo che tutti coloro che ne faranno parte, lo siano coerentemente con le loro competenze e le loro esigenze.

Non è più accettabile una mera riduzione tecnologica della questione, ma al contrario si deve puntare a una coerenza complessiva, perché un viaggio sarà piacevole e fruttifero solo se tutte le strade percorse siano sicure, comode e veloci, non dimenticando che, se da un lato la meta è importante, dall’altro lo sono anche le tappe intermedie e gli itinerari che dall’una conducono alla successiva.

Fin dall’inizio hai sostenuto l’evento Perché?

Perché senza i dati non siamo nulla, perché, come ci ha lasciato detto il matematico, fisico e ingegnere Lord William Thomson Kelvin, “If you can not measure it, you can not improve it”, perché in un mondo digitale i dati sono i nostri occhi e, come accade nel mondo analogico, guardare e vedere sono due cose distinte, facile la prima, molto più difficile la seconda.

Perché non puoi perderti il Data Management Summit

Il DMS è un evento esclusivo per guidare la comunità di gestione dei dati nel panorama tecnologico, un forum di discussione aperto per condividere esperienze e casi d’uso. Un summit essenziale per CIO, CTO, CDO, BI Managers, Data Governance Officers, Data Scientists che implementano tecnologie emergenti per risolvere nuove sfide tecnologiche. L’evento si svolge in differenti edizioni ed in differenti paesi. L’edizione italiana si terrá il 7 luglio a Roma presso la sede di SMI, quella LATAM é per il 20 settembre (solo online) e quella spagnola come sempre il 20 ottobre presso l’universitá Nebrija di Madrid.

Per registrarsi occorre farlo sul sito. Sono ammessi solo profili Data.

http://datamanagmentsummit.org