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Data Management
Il nuovo impegno di Fabio Schiera al Data Management Summit Italy

Il nuovo impegno di Fabio Schiera al Data Management Summit Italy

Stiamo rivelando giorno dopo giorno tutti i professionisti che parteciperanno con le loro presentazioni all’evento più importante del Data Management. Per la prima volta un forum cerca di concentrarsi sul Data Management nella sua interezza, dalla governance, attraverso la sicurezza, il cloud, il machine learning, la virtualizzazione dei dati e molto altro. 

Oggi vi presentiamo Fabio Schiera (membro del comitato scientifico di Dama Italy) che sarà tra i protagonisti dell’edizione italiana del Data Management Summit che si svolgerà il 19 Settembre a Roma e a Pavia il 26 Settembre

Parlaci un po’ di te della tua traiettoria

A parte una piccola parentesi di lavoro in una struttura operativa della NATO, praticamente ho sempre lavorato per il Gruppo MPS anche se ho cambiato spesso ruolo e azienda. 

Ho passato 25 anni ad occuparmi di attività “Data Intensive”. Prima come Trader sui mercati finanziari, poi come Risk Manager ed infine come Chief Data Officer. 

A fine 2022 ho deciso di lasciare l’azienda per occuparmi essenzialmente di progetti e di formazione in ambito dati e AI soprattutto nei paesi in via di sviluppo.


Pensi che la Pubblica Amministrazione abbia la giusta cultura per gestire i dati? 

Indubbiamente è necessario un “mood” del paese che sia abilitante e onestamente, confidavo molto che il PNRR potesse fungere da acceleratore dei percorsi di trasformazione.

In tempi recenti ho maturato qualche perplessità a tal proposito. 

Negli ultimi anni con ogni evidenza si sono fatti molti passi avanti, siamo passati dagli slogan ad azioni di sostanza ma la strada per diventare realmente “Data Driven” è ancora molto lunga e da quello che ho avuto modo di osservare, anche grazie al nuovo ruolo di formatore/consulente, la situazione è un po’ la stessa in tutte le Industry.

Quali sono le sfide più importanti per i CIO, CDO, CTO per il 2025?

Dopo la pandemia abbiamo osservato una forte accelerazione nei processi di trasformazione digitale, analogamente il PNRR richiede di abbandonare più rapidamente possibile i processi analogici per passare ad infrastrutture digitali.

Nel nostro ruolo di “Data Addicted” dobbiamo cercare di favorire questi cambiamenti ciascuno per la propria parte.

Credo che in un mondo in cui i sistemi basati su modelli AI i “mantra” che ci devono ispirare siano “usabilità” e “velocità”.

Abbiamo la fortuna di averti nella tavola rotonda “Navigating the Future of Data: Ontologies as Compasses in Data Governance and Open Data Spaces” argomento interessante…

Secondo me non ci siamo concentrati abbastanza sull’usabilità e sulla rilevanza delle informazioni. Il risultato è che siamo in presenza di una sovrapproduzione di dati, spesso di qualità “non eccellente” ma mancano completamente le statistiche sul loro utilizzo e le conseguenti strategie di sviluppo.

Gli strumenti di Master Data Management possono certamente essere di grandissimo aiuto in questo percorso tenendo ben presente che per definizione i dati sono trasversali e che non esistono Ontologie Pubbliche ed Ontologie Private. La PA e le Aziende dovranno necessariamente mettere in comune molte informazioni se vogliamo avere successo.

Sei molto affezionato all’evento visto che hai partecipato praticamente da tre anni a questa parte pure nell’edizione spagnola di Bilbao. Cosa ti lega al Data Management Summit

Direi che la agenda sempre di grande livello e l’approccio partecipativo sono ingredienti fondamentali ci sono tanti eventi ma nessuno con questo spessore.

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