Fabio Schiera di MPS tra i protagonisti del Data Management Summit 2020
Sveliamo giorno dopo giorno tutti i professionisti che parteciperanno con i loro lavori all’evento più importante della gestione dei dati. Per la prima volta un forum cerca di concentrarsi sulla gestione dei dati nel suo complesso, dalla governance, alla sicurezza, al cloud, al machine learning, alla virtualizzazione dei dati e molto altro ancora. Oggi vi presentiamo Fabio Schiera Head of Group Data Governance and Reporting Management presso Banca Monte dei Paschi di Siena
Raccontaci un po’ della tua carriera
Ho trascorso quasi tutta la mia vita professionale lavorando per il Gruppo MPS, talvolta all’estero, prevalentemente in ambiti che richiedevano una forte propensione verso l’innovazione. Ho lavorato nel comparto Finanza in ambito trading, asset management, new issues, post trading, controlli. Dopo questa lunga esperienza mi sono occupato di Risk Management soprattutto nell’ambito dei rischi di mercato e dello sviluppo dei sistemi IT a supporto, Dopo numerose altre esperienze nelle funzioni di “governo” del Gruppo da qualche anno mi occupo a livello di Gruppo di Data Governance e di Reporting. Sono inoltre molto coinvolto in tutte le nostre iniziative di innovazione in ambito IT
Quali sono le vostre sfide, cosa vi piace fare con i dati
Mi piace analizzare i dati, comprenderne il flusso logico per ripensare processi e paradgmi su cui si basa l’operatività quotidiana con l’ambizione di creare valore dove gli altri non lo vedevano.
Ritiene che le aziende abbiano una cultura adeguata per gestire i dati in modo diverso?
I dati sono ancora oggi tema “di frontiera”. La cultura aziendale, un po’ ovunque, è molto aumentata in questi anni ma è ben lontana dall’essere ad un livello ottimale per un mondo che sta rapidamente abbandonando l’analogico per passare al digitale.
Quali sono le sfide più importanti per CIO, CDO, CTO nel 2020?
Il 2020 è un anno profondamente diverso dagli altri e sfugge alle normali programmazioni. Oggi come oggi tutti noi che lavoriamo nel sistema bancario ci dobbiamo impegnare affinchè le nostre azioni siano volte ad un reale, concreto e tempestivo supporto verso i nostri clienti. Migliorare la qualità dei dati vuol dire anche facilitare l’erogazione degli aiuti statali, aiutare la transizione verde, aiutare la Banca mettersi a disposizione del paese in un momento così difficile.
In un anno normale avrei detto che rendere “virale” il cambiamento culturale è e sarà ancora a lungo la sfida più importante.
Di cosa vuoi parlare all’interno del Data Management Summit?
Mi piacerebbe parlare dei processi aziendali che determinano la collocazione di una funzione che per definizione è trasversale in uno specifico ambito organizzativo e mi piacerebbe parlare di come ricostruiamo la cultura e la conoscenza del passato attraverso l’analisi dei dati e dei nostri sistemi
Avete sostenuto l’evento fin dall’inizio, perché?
Sono sempre molto favorevole alla condivisione delle informazioni, delle metodologie, dei pensieri. Abbiamo la fortuna di lavorare in un ambito molto aperto e trasversale di cui fanno parte Banche, Assicurazioni, Pubbliche Amministrazioni, Aziende, Centri di ricerca, Scuole Università… la creazione di solide comunità di esperti è un fattore critico di successo il Data Management Summit è sicuramente uno degli eventi più rilevanti in cui affrontare le nostre tematiche