Claudia Coratella (Fineco) tra i protagonisti del Data Management Summit Italy di Pavia
Stiamo svelando giorno dopo giorno tutti i professionisti che parteciperanno con le loro presentazioni all’evento più importante del Data Management. Per la prima volta un forum cerca di focalizzarsi sul Data Management nella sua interezza, dalla governance, passando per la sicurezza, il cloud, il machine learning, la virtualizzazione dei dati e molto altro ancora. Oggi presentiamo Claudia Coratella, Group Data Officer di FinecoBank
Ci parli un po’ di lei e del suo percorso professionale
Nel corso degli ultimi dieci anni, il mio job title è cambiato tante volte, ma una cosa è certa: è sempre stata presente la parola Data.
Avrete capito quindi, che da quando ho iniziato il mio percorso lavorativo, mi sono occupata di dati, passando dalle tematiche analytics, business intelligence alla data governance, senza mai dimenticare che la qualità dei dati è fondamentale per lavorare.
Oggi, lavoro in FinecoBank, come Group Data Officer, mi occupo delle tematiche Dati a 360°, cercando di portare un approccio data driven in banca, valorizzando le competenze dei colleghi e la diffusione della cultura del dato.
Pensi che le aziende abbiano un’adeguata cultura della gestione dei dati?
Penso che le aziende siano ormai consapevoli dell’importanza di avere dati di qualità e stiano lavorando in questa direzione. Nel corso del tempo sono state portate avanti svariate iniziative di formazione e i primi risultati sono tangibili, si nota una consapevolezza e una sensibilizzazione verso queste tematiche, e anche a un commitment maggiore da parte del top management, che viene chiamato a prendere decisioni strategiche sui dati aziendali.
C’è ancora molto da apprendere, bisogna però essere consapevoli che l’ambito dati è dinamico e, quanto appreso ieri potrebbe già essere superato oggi.
Chi lavora in questo settore, è sempre sollecitato da cose nuove.
In che modo state affrontando la gestione dei dati nella vostra azienda/istituzione? Quali sono le sfide più importanti che state affrontando al momento?
Non parlerei di sfida, ma di evoluzione. Il settore bancario si è avvicinato al mondo della data governance in primis per rispondere a un’esigenza normativa, adesso invece sta lavorando affinché i processi di governo e gestione dei dati diventino pervasivi, e se ne riconoscono i benefici. FinecoBank sta attualmente attraversando questa fase, e , il mio compito è proprio quello di supportarla nel calare a terra un approccio by design. Ci sono tante attività e iniziative che bollono in pentola, per cui la sfida è quella di portarle a casa tutte nei tempi previsti.
Il punto di innovazione di FinecoBank è iniziato dalla scelta organizzativa, perché ha definito una struttura centralizzata di data governance, per la definizione della metodologia e dei processi e, gli spoke all’interno delle principali aree della banca. Un modello così, consente alla struttura centrale di avere dei focal point dedicati alle tematiche dati all’interno delle strutture business e a loro volta, supportano il lavoro dei data owner.
Abbiamo la fortuna di ascoltare il tuo intervento sul ruolo strategico del data steward, di cosa ci parlerai?
Vorrei affrontare il tema della data governance dal punto di vista di un utilizzatore dei dati e non da GDO. Mi è capitato di trovare spesso in rete ricerche di lavoro per la posizione di data steward, con requisiti abbastanza diversi a seconda del settore, del modello organizzativo aziendale e anche del livello di maturità delle aziende nell’ambito.
Vorrei provare a fare chiarezza e valutare quali sono le competenze che le aziende si aspettano da questo ruolo, per consentire di creare anche dei percorsi professionali per chi quei dati davvero li conosce e sa utilizzarli.
Ti avremo anche nella tavola rotonda: Strengthening governance and compliance with DORA and ESG through data lineage and metadata management una argomento interessante
Argomento che tocca tanti punti interessanti e alcuni, forse ancora ‘inesplorati’. Con queste normative, si ha la fortuna di confrontarsi con tante strutture, spesso lontane per ambito di competenza , e il successo è proprio la contaminazione e la condivisione di idee. Dora ha dato una spinta importante ai temi della sicurezza e resilienza, aiutando anche la data governance a fare ordine su alcuni concetti come la riservatezza e l’integrità delle informazioni. ESG invece, consente di fare un passettino avanti sui processi di data governance come i temi legati a dati esterni, data lineage, data quality e magari tra un anno, quando saremo più maturi, possiamo parlare anche di nuove best practices.
Hai sostenuto l’evento fin dall’inizio… perché il Data Management Summit è così importante?
E’ un’occasione unica per incontrare quanti come me, sono Data Fans. Ascoltare le esperienze e altri punti di vista è molto stimolante!