Angelo Erbacci di DAMA Italy aprirà il Data Management Summit Italy
Sveliamo giorno dopo giorno tutti i professionisti che parteciperanno con i loro lavori all’evento più importante della gestione dei dati. Per la prima volta un forum cerca di concentrarsi sulla gestione dei dati nel suo complesso, dalla governance, alla sicurezza, al cloud, al machine learning, alla virtualizzazione dei dati e molto altro ancora. Oggi vi presentiamo Angelo Erbacci. La presenza istituzionale di DAMA Italia é motivo d’orgoglio per l’organizzazione del DMS.
Raccontaci un po’ della tua carriera
Dopo la laurea specialistica in Economia e Direzione Aziendale ho conseguito un dottorato di ricerca in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano, dove tra le altre cose ho iniziato ad avvicinarmi alla tematica della gestione dei dati.
Successivamente ho lavorato per alcuni anni in Francia presso l’OCSE, una delle più importanti organizzazioni internazionali che fanno delle informazioni e della gestione dei dati il loro pane quotidiano per produrre ogni giorno centinaia di report ed analisi sull’andamento dell’economia nei principali Paesi avanzati a livello mondiale, tra cui ovviamente l’Italia. È in quel contesto che ho maturato la consapevolezza dell’importanza dei dati e della qualità delle informazioni gestite, senza la quale altrimenti si rischierebbe di arrivare a delle evidenze e delle conclusioni errate sulla realtà e sui fenomeni che tentativamente cerchiamo di governare.
Successivamente al mio rientro in Italia ho iniziato una bellissima avventura, tutt’ora ancora in corso, con INEMA una delle aziende di consulenza leader in Italia nell’ambito delle operations e dell’organizzazione aziendale. Tramite INEMA ho conosciuto DAMA International ed assieme ad alcuni colleghi abbiamo fondato il capitolo italiano dell’Associazione – DAMA Italy – che giorno dopo giorno insieme cerchiamo di costruire per aumentare la consapevolezza e la cultura sull’importanza dei dati nel contesto italiano.
Quali sono le vostre sfide, cosa vi piace fare con i dati
La principale sfida che vedo legata ai dati nel conteso italiano è sicuramente la necessità (direi ormai l’urgenza) di incrementare ed accrescere la consapevolezza del management dell’importanza dei dati e della loro corretta gestione.
Tutte le aziende hanno una propria strategia di business, una strategia finanziaria delle policy operative ed organizzative ma pochissime realtà in Italia hanno sviluppato un approccio specifico sulla gestione e sul governo dei dati quali veri e propri asset aziendali.
Ecco, con DAMA Italy cerchiamo proprio di rispondere a questa sfida: diffondere la cultura dell’importanza dei dati a livello aziendale. Penso che sia ancora una sfida culturale che l’italia debba affrontare per poter aumentare per poter vincere la sfida della competizione sempre più crescente nei mercati internazionali oramai sempre più globalizzati.
Ritiene che le aziende abbiano una cultura adeguata per gestire i dati in modo diverso?
Putroppo siamo solo all’inizio di un percorso di cambiamento che dovrà portare ad una maggiore consapevolezza sull’importanza della corretta gestione dei dati.
Basti pensare che in moltissime aziende con cui collaboriamo, non vi è la minima consapevolezza di quali siano i dati chiave (potremmo definirli Mission Critical Data) da cui l’azienda stessa dipende e senza la quale difficilmente potrebbe svolgere la sua attività.
Concetti come data governance o data ownership, piuttosto che ragionamenti sulle diverse dimensioni della qualità dei dati sono aspetti purtroppo ancora molto lontani dall’immaginario comune e dalle riflessioni della maggior parte delle nostre aziende.
Quali sono le sfide più importanti per CIO, CDO, CTO nel 2021?
- Far capire ai propri colleghi l’importanza di un approccio condiviso alla gestione dei dati, che purtroppo non può più essere soltanto un problema dei comparto IT dell’azienda, ma debe essere vissuto sempre più come una priorità di business
Di cosa volete parlare all’interno del Data Management Summit?
Sarei lieto di presentarvi nel dettaglio l’attività di DAMA Italy e perché ha importanza sostenerla come vero e proprio movimento culturale che nel suo piccolo può aiutare ad accrescere le competenze del management italiano
Avete sostenuto l’evento fin dall’inizio, perché?
Innanzitutto per amicizia e stima verso Michele Iurillo (l’organizzatore) che è anche lui un associato di DAMA Italy e perché da anni come noi si batte su questi temi.
Inoltre, ormai il Data Management Summit è diventato un evento di riferimento per il settore a cui è onore poter portare un piccolo contributo